Gruppo EDEN, su richiesta dello studio Enarco, nel maggio 2012 si è occupato di effettuare una valutazione preliminare del punteggio per la certificazione LEED® di un campus universitario, finalizzata alla partecipazione ad un bando di gara.
Il campus oggetto del bando è a Cagliari, lungo Viale La Playa, nei pressi del centro storico e della stazione ferroviaria.
Da questo studio preliminare è emerso che il progetto può ambire alla classe LEED GOLD, risultato davvero prestigioso ed in grado di conferire all’immobile un notevole valore aggiunto. Le considerazioni e le valutazioni elaborate in questa fase sono di natura piuttosto generale, resterebbero perciò comunque valide anche se il progetto in questione dovesse subire delle modifiche in corso d’opera.
Dopo una prima fase di studio dell’inquadramento generale e di riflessione su piante, prospetti e diverse viste dell’edificio, il Gruppo EDEN ha posto l’attenzione sui punti di forza del progetto, quali l’effetto camino, l’ottimo rapporto tra interno ed esterno, il buon controllo del sistema di illuminazione, la trasparenza dell’edificio e il benessere interno dello stabile.
Prendendo in considerazione il sistema di rating LEED, sono stati diversi gli elementi emersi per ognuna delle sette aree tematiche previste. Per quanto riguarda la Sostenibilità del sito, il progetto otterrebbe 22 punti su 26. Il maggior benefit di questa area tematica è costituito dalla localizzazione dello stabile, posto per l’appunto, in una zona centrale della città di Cagliari, nei pressi della stazione ferroviaria e delle fermate dei mezzi pubblici. La presenza di depositi per le bici degli studenti che andrebbero ad occupare il campus rappresenta un ulteriore plus valore per lo sostenibilità del sito. Al facile accesso ai servizi e ai trasporti pubblici si somma la riduzione dell’effetto isola di calore, ottenibile grazie all’utilizzo di una copertura in parte a tetto verde e in parte ombreggiata dai moduli fotovoltaici. In relazione alla seconda delle aree tematiche considerate dalla certificazione LEED, quella della Gestione delle acque, il progetto del campus universitario ha, in una fase iniziale, le giuste premesse per poter ottenere almeno 4 dei 10 punti previsti per questo step. I punti si otterrebbero grazie alla riduzione dell’utilizzo di acqua potabile attraverso un sistema di recupero dell’acqua piovana, utile all’irrigazione. Ciò apporterebbe una notevole riduzione dei consumi poiché la bassa durezza dell’acqua piovana ridimensionerebbe notevolmente i costi del suo trattamento. Il terzo punto considerato dalla certificazione LEED è quello dell’Energia e dell’atmosfera, il quale prende in considerazione le prestazioni energetiche dell’edificio che s’intende realizzare con il conseguente impiego di energia proveniente da fonti rinnovabili o alternative. Tale progetto ha le caratteristiche per poter ottenere 22 punti su 35 in quanto si prevede l’installazione di un impianto fotovoltaico, un impianto geotermico e l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria. L’obiettivo in relazione alla prestazione energetica dell’edificio è quello di ottimizzare la percentuale di miglioramento rispetto ai requisiti minimi, fino a raggiungere il 34%. Per quanto riguarda il quarto delle sette aree tematiche affrontate dalla certificazione LEED, Materiali e risorse, il suddetto progetto ha le premesse per poter ottenere in partenza 5 dei 14 punti previsti. L’uso dello stabile da realizzare sarebbe prettamente residenziale, ciò comporterebbe l’assenza di scarichi industriali e lo sversamento nelle condutture fognarie. I materiali di costruzione privilegiati sarebbero ad alto contenuto di riciclato e il legno utilizzato per il parquet di tutte le camere degli alloggi presenti nel campus sarebbe certificato FSC. Inoltre, in fase di costruzione del complesso, i materiali di risulta prodotti sarebbero stoccati in depositi temporanei per poi essere successivamente smaltiti, in funzione della tipologia del rifiuto, da ditte specializzate. 14 su 15 sono i punti ottenibili dal progetto all’interno della quinta tappa di certificazione LEED, quella della Qualità ambientale interna. Il sistema di ventilazione pensato per l’edificio è ibrido, ovvero naturale e meccanico, con controllo di portata, concentrazione della CO 2 , temperatura, velocità, qualità dell’aria e rumorosità. I materiali utilizzati, inoltre, non rilascerebbero emissioni inquinanti nell’ambiente interno. La luce naturale all’interno dello stabile sarebbe garantita dall’uso di estese superfici vetrate e regolata attraverso schermature mobili esterne. Il penultimo tassello della certificazione LEED è quello dell’Innovazione nella progettazione, per il quale il progetto del campus sardo ha ottenuto 2 punti su un massimo di 6. L’obiettivo di questa tappa è quello di identificare gli aspetti progettuali che testimoniano la presenza di caratteri innovativi e l’applicazione delle pratiche di sostenibilità nella realizzazione dell’edificio. Ultimo traguardo da raggiungere è quello della Priorità regionale, per la quale il progetto analizzato da Gruppo EDEN ha ottenuto 2 punti su 4. I Crediti di Priorità Regionale (CPR) sono stati selezionati in modo da dare incentivi finalizzati al conseguimento dei crediti associabili alle priorità di efficienza energetica e di risparmio idrico, i quali saranno applicati in automatico a tutti i progetti pensati al di fuori degli Stati Uniti d’America che verranno registrati con lo standard LEED® 2009. Attraverso la somma del punteggio ottenuto in ognuna delle sette aree tematiche, si raggiunge un totale di 71 punti, che consente all’edificio di essere certificato LEED GOLD. Importante si è dunque dimostrata la scrupolosa analisi della fase progettuale, ciò però non toglie che il coinvolgimento all’interno del progetto di diversi componenti, migliora e velocizza in seguito la fase concreta di realizzazione.
Oltre a preservare l’ambiente circostante e la salute delle persone, la certificazione LEED apporta anche dei benefici economici alla realtà aziendale, il marchio di qualità è infatti ben noto agli addetti ai lavori su scala internazionale. Inoltre, in questa prima fase di sperimentazione in Italia, ulteriore occasione di visibilità e notorietà può essere il sostegno del Green Building Council Italia, ente che definisce i criteri di ottenimento della certificazione.