INDICAZIONI PER SCELTA E REALIZZAZIONE DELL’ISOLAMENTO TERMICO A CAPPOTTO
Oggi vogliamo affrontare l’argomento del cappotto termico e, in particolare, di come fare una corretta valutazione dell’isolamento termico da realizzare e di come alcuni errori nella realizzazione del cappotto possono diventare gravi difetti per la Cassazione.
Articolo aggiornato il 19 maggio 2020 alle ultime novità normative.
In questo articolo parleremo di come realizzare un buon isolamento termico in modo da accedere alle agevolazioni fiscali: se hai un dubbio o vuoi parlarci di un caso specifico contattaci.
Gli errori da non fare nella scelta dell’isolamento termico
La funzione principale di un cappotto termico è di abbassare la trasmittanza termica delle mura esterne dell’edificio in modo che il calore che entra venga trattenuto e, in generale, non ci sia dispersione di calore, in entrata e in uscita. Per assicurare il trattenimento del calore e una temperatura comfortevole all’interno dell’edificio è importante scegliere bene come realizzare l’isolamento: quale materiale e di quale spessore.
ANIT, Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico, ha da poco pubblicato un documento di chiarimento per diffondere tra professionisti, committenti, ESCo, condomini, istituti finanziari e di credito, le regole per scegliere in modo corretto i materiali isolanti.
ANIT fa notare come si stiano diffondendo sempre più sul mercato “proposte miracolose” che promuovono prodotti vernicianti o rasanti che anche se utilizzati in spessori di pochi millimetri portano ad avere una bassa conduttività in base a dei sistemi innovativi che, però, non hanno riscontri scientifici.
In realtà, bisognerebbe valutare la qualità di un materiale isolante sulla base della norma UNI EN ISO 10456 o della marcatura CE, quando questa è obbligatoria.
I benefici riguardano la riduzione del costo delle bollette e una sensazione di maggiore comfort ma si tratta anche di un intervento costoso per cui è importante accedere alle detrazioni fiscali e se l’intervento non viene eseguito secondo le indicazioni di legge si rischia di perdere la possibilità di accedere alle detrazioni.
Il DLgs 192/05 e s.m. stabilisce le responsabilità e le sanzioni – nell’art. 15 – previste per il professionista, il direttore lavori, il proprietario o conduttore dell’immobile, il manutentore e il costruttore nel caso in cui non rispetti le indicazioni del decreto.
L’ENEA ha l’incarico di effettuare i controlli, come stabilito dal dal DM 11 maggio 2018, e di segnalare all’Agenzia delle Entrate le eventuali difformità che impediscono l’accesso alle detrazioni.
Il professionista è sempre responsabile delle caratteristiche termiche del sistema che ha calcolato e chi chiede la detrazione deve rispettare i requisiti di accesso alla detrazione ed essere consapevole di poter perdere questi benefici.
Un materiale isolante per essere efficace deve avere un determinato spessore che non può essere soltanto di qualche millimetro e anche la lambda, ovvero la conducibilità termica – capacità di trasmettere il calore -, non può essere inferiore a 0,015 W/mK.
Le norme a cui devono fare riferimento i professionisti nel calcolo della trasmittanza per il rispetto dei valori minimi di legge e per accedere alle detrazioni fiscali sono:
Dunque perché un intervento di isolamento termico sia efficace bisogna tenere conto:
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