L’INTERVENTO POST DIAGNOSI CHE HA PERMESSO DI OTTENERE IL MAGGIOR RISPARMIO ENERGETICO E ECONOMICO
Nel precedente articolo abbiamo dato i numeri, raccontandoti le nostre considerazioni di fine progetto delle diagnosi realizzate a Savona.
Nell’articolo di oggi, invece, vogliamo raccontarti il caso- esempio di un edificio per il quale, con gli adeguati interventi, si riesce ad ottenere un ottimo risparmio energetico ed economico.
Seguiremo l’iter già usato per precedenti progetti di diagnosi energetica.
Partiamo dall’analisi dello stato di fatto per giungere, poi, a definire gli interventi che permettono di raggiungere un risultato così soddisfacente.
Come già detto, si tratta di un edificio scolastico. Edificio che risale agli anni Sessanta e si estende per più di 20000mq. Col sopralluogo abbiamo rilevato che il suo stato di conservazione è mediocre.
Vediamo ora come abbiamo ricostruito quali erano i consumi nella fase pre-intervento.
Nei grafici sottostanti possiamo vedere la ripartizione energetica ed elettrica e la fonte di produzione dell’ACS.
Per quanto riguarda la spesa dal punto di vista energetico: gran parte dei consumi è adibita al gas naturale e solo una piccola parte serve per l’energia elettrica.
Nel modello elettrico, invece, gran parte dei consumi è dovuta all’illuminazione. I restanti consumi si dividono tra: riscaldamento, altri usi e produzione ACS.
Per fare un’analisi completa dei consumi, ci siamo fatti consegnare le bollette della luce relative agli ultimi tre anni. In questo modo abbiamo potuto ricavare un valore medio annuo di consumo elettrico.
Per ricostruire i consumi dovuti a riscaldamento e acqua calda sanitaria, invece, abbiamo ricevuto dal Comune di appartenenza un riepilogo dei consumi e dei costi mensili dal 2014 al 2016.
Una parte dell’ACS e dell’energia elettrica sono prodotte grazie all’impianto fotovoltaico presente sul tetto della scuola. Oltre ai consumi abbiamo anche rilevato lo stato degli impianti.
Per la caratterizzazione delle utenze abbiamo utilizzato un approccio bottom-up che ha permesso di stimare il fabbisogno di energia sulla base di un censimento delle caratteristiche tecniche e ricostruendo i profili di utilizzo mediante gli orari di accensione degli impianti e di occupazione forniti.
Ma diamo qualche valore numerico:
Seguendo la normativa, abbiamo poi applicato gli opportuni coefficienti per ottenere gli indici di consumo normalizzati.
Tramite un software e i rilevamenti termografici siamo inoltre riusciti a risalire alle dispersioni dell’involucro.
Per questo edificio abbiamo ritenuto opportuno utilizzare 4 delle 5 categorie d’intervento elencate in un precedente post:
Per individuare gli interventi di efficienza energetica da attuare sull’edificio ci si è basati sulla verifica condotta in fase di sopralluogo e in fase di modellazione numerica dell’edificio. Per la definizione del costo dell’intervento, per ogni soluzione proposta si è elaborato un ridotto computo metrico estimativo. Quest’ultimo è stato redatto tenendo conto del Prezzario Regionale.
Ecco il risparmio a cui ci hanno condotto gli interventi scelti:
Gli interventi previsti sono stati:
Come puoi vedere l’intervento più vantaggioso, a livello economico e energetico risulta essere l’ isolamento sulla copertura piana.
Questo intervento permette di risparmiare, a livello ambientale, 76,30 ton/anno e ha un TR (tempo di ritorno) pari a 15 anni. L’incentivo a cui abbiamo fatto riferimento è il “Conto Termico 2.0”.
Il valore storico-artistico dell’edificio non consente interventi sulla facciata dall’esterno. Dunque abbiamo scelto di procedere facendo l’isolamento dall’interno. Questo tipo di isolamento è, però, reso complicato dalla presenza dei terminali di emissione (radiatori) disposti perimetralmente.
L’ intervento sulla copertura, infatti, permette di risparmiare:
Gli interventi, che hanno dato minori apporti, in termini di vantaggio, sia energetico sia economico, sono stati quello riguardante l’installazione di valvole termostatiche e di installazione dell’impianto fotovoltaico.
La diagnosi energetica che abbiamo descritto sopra è solo una delle tante realizzate finora.
Essa è il caso esemplare che dimostra come con l’aiuto di incentivi statali come il Conto Termico 2.0 e pochi interventi è possibile recuperare il patrimonio edilizio esistente e portarlo nel futuro.
L’efficientamento energetico dell’esistente è possibile e dà risultati certi che influiscono positivamente su tre aspetti molto importanti: energetico, economico e non ultimo quello ambientale.
Tra i progetti a cui abbiamo partecipato sicuramente spicca quello di Savona.
Esso, infatti, è diventato l’occasione, per Savona, di essere città pilota per il progetto LEED for cities ed è stato un esempio d’incoraggiamento per Ravenna.
Ravenna è stata, infatti, scelta come città italiana pilota per il progetto internazionale IMPULSE-MED e noi siamo suoi partner nel progetto di efficientamento del patrimonio edilizio pubblico esistente.
Edifici storici potranno, così, risplendere di nuova luce.
Scopri il nostro progetto di diagnosi energetica in corso a Ravenna e quello, da poco concluso, di censimento dell’illuminazione pubblica ad Albenga!
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