UN INCENTIVO PER LE AZIENDE CHE INVESTONO IN EFFICIENZA ENERGETICA
Anche questa settimana torniamo a parlarvi di uno degli incentivi più redditizi nel campo dell’efficienza energetica: i Certificati Bianchi o TEE, Titoli di Efficienza Energetica. I maggiori beneficiari di questo incentivo sono le imprese, in particolare quelle che investono risorse economiche per interventi di risparmio energetico, che possono vedere ridotti anche notevolmente i tempi di ritorno degli investimenti effettuati.
Il sistema dei certificati bianchi permette infatti di venire ripagati di parte dell’investimento speso per gli interventi di efficienza energetica nell’edificio sotto forma di Titoli di Efficienza Energetica TEE, detti anche Certificati Bianchi.
Ma vediamo da vicino, in 10 punti, il funzionamento del meccanismo di incentivazione dei Certificati Bianchi, per capire cos’è questo incentivo e cosa serve fare per poterne beneficiare.
1. Il contesto europeo e nazionale: la Direttiva 27 e il DLgs 102
Il 25 ottobre del 2012 l’Unione Europea ha emanato la Direttiva 27 dedicata all’efficienza energetica, che include anche la disciplina dei Certificati Bianchi. La Direttiva 27 è stata recepita dal nostro governo solo lo scorso 30 giugno, con il DLgs 102, che riformula gli incentivi rivolti agli investimenti per l’efficienza energetica nel nostro Paese. Tra i principali punti espressi nella Direttiva troviamo la diagnosi energetica aziendale: le imprese energivore, che hanno cioè alti consumi energetici, hanno il vincolo di effettuare diagnosi energetiche periodiche per monitorare il loro livello di produzione di energia. Tra gli altri punti ci sono anche gli incentivi rivolti alla riqualificazione degli edifici di proprietà della Pubblica Amministrazione, la contabilizzazione dei consumi energetici nel settore edilizio ed infine i Certificati Bianchi.
2. Che cosa sono i Certificati Bianchi? E i TEE, sono la stessa cosa?
Abbiamo già ampiamente parlato di Certificati Bianchi, incentivi che permettono di recuperare parte degli investimenti spesi per gli interventi di efficienza energetica accorciando i tempi di ritorno degli stessi. Non solo, oltre a ricoprire economicamente parte degli investimenti effettuati dalle aziende e i privati, attestano anche il loro risparmio energetico ottenuto attraverso gli interventi di efficienza energetica.
3. Quali sono gli attori coinvolti?
Sono quattro gli attori coinvolti nel processo dei Certificati Bianchi:
4. Come funziona il meccanismo di incentivazione?
Il meccanismo di incentivazione è piuttosto articolato, ma se gestito da una ESCo competente non presenta particolari ostacoli. Il cliente finale che ha in programma di effettuare, o ha appena effettuato, interventi di efficienza energetica si rivolge ad una Società di Servizi Energetici – ESCo. La ESCo fornisce consuelenza in merito agli interventi, in certi casi li finanzia, predispone la documentazione relativa agli interventi e procedono alla presentazione della domanda al GSE per l’erogazione dei Certificati Bianchi. Il GSE riceve la richiesta di rilascio dei titoli da parte della ESCo e, dopo aver analizzato gli interventi, se questi ultimi hanno tutti i requisiti adeguati, rilascia i Titoli di Efficienza Energetica. Dopo aver ottenuto i Titoli si passa alla vendita sul Mercato Energetico, dove le società di distribuzione di gas e di energia acquistano i Certificati Bianchi. A questo punto il risparmio conseguito dal cliente finale con l’intervento di efficientamento energetico è stato tradotto in un risparmio economico.
5. Quali interventi sono incentivati e le soglie minime per poter accedere all’incentivo. Alcuni esempi utili.
Qualsiasi intervento di efficienza energetica può rientrare nel processo di incentivazione, a patto che il risparmio ottenuto sia misurabile. La soglia minima per accedere agli incentivi viene differenziata in base al tipo di intervento. Per gli interventi standardizzati vi è un minimo di 20 TEP (tonnellata equivalente di petrolio); per gli interventi analitici 40 TEP e per gli interventi a consuntivo 60 TEP.
6. Quanto vale, in termini energetici ed economici, un Certificato Bianco?
Un Certificato Bianco corrisponde a un TEP (tonnellata equivalente di petrolio) di risparmio, e viene venduto sul Mercato Energetico a circa 100 euro l’anno per un periodo medio di 5 anni. Più consistente è l’intervento di risparmio energetico, più TEP e quindi Certificati Bianchi raggiunge e maggiore sarà quindi la rendicontazione in termini economici. E’ chiaro inoltre che il primo guadagno per il cliente finale è dovuto proprio ai risparmi economici ottenuti tramite l’intervento: i Certificati Bianchi sono un ulteriore incentivo che va ad aumentare questi risparmi e quindi a ridurre ulteriormente i tempi di ritorno dell’investimento. Ma vediamo un esempio concreto.
7. Quanto tempo serve per ottenere i Certificati Bianchi?
Il meccanismo di acquisizione dei Certificati Bianchi varia molto da intervento a intervento, e i primi guadagni si possono avere da un minimo di qualche mese a un massimo di circa 1 anno dal termine dell’intervento, periodo in cui vengono misurati e contabilizzati i risparmi energetici ottenuti.
8. Chi richiede i Certificati Bianchi? E come?
Il privato o l’impresa che effettua l’intervento di efficienza energetica può richiedere i Certificati Bianchi solo attraverso le ESCo o gli Energy Manager e Esperti in Gestione di di Energia (EGE), che sono gli enti accreditati dal GSE per richiedere i Titoli di Efficienza Energetica. Dal 2016 solo Le ESCo e Le EGE in possesso delle certificazioni UNI 11352 e UNI 11339 potranno richiedere i Certificati Bianchi alle GSE.
9. Prospettive per il futuro
I Certificati Bianchi hanno delle ottime prospettive per il futuro, poiché gli investimenti sia a livello europeo che nazionale in questo settore sono certi e consistenti per i prossimi anni, proprio grazie agli obiettivi comunitari di efficienza energetica. Inoltre, i Certificati Bianchi sono cumulabili con finanziamenti europei, regionali e locali, mentre non sono cumulabili con finanziamenti e agevolazioni nazionali (es. le detrazioni fiscali del 65%).
10. Da dove partire
Se siete titolari di un’azienda, o referenti aziendali per gli aspetti energetici, sono molte le azioni che potete mettere in campo per migliorare l’efficienza energetica aziendale e non lasciarvi sfuggire i consistenti incentivi destinati a livello nazionale a queste azioni: le diagnosi energetiche, studio dei processi aziendali e di eventuali interventi migliorativi, monitoraggio e analisi dei consumi, interventi di efficientamento energetico e ottenimento dei Certificati Bianchi.
E voi cosa aspettate? Se avete qualche intervento in programma o volete capire meglio se e come vi converrebbe agire affidatevi a una Società di Servizi Energetici e fatevi guidare nel percorso per ottenere i Certificati Bianchi sui vostri interventi di efficienza energetica.
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