All’articolo 1 della nuova finanziaria, la legge di Bilancio 2021 n° 178 che è entrata in vigore il 30/12/2020 e, in particolare, nei commi 1051-1067 stabilisce la proroga e il rafforzamento del Piano Innovazione 4.0.
Il Piano si basa su tre misure diverse:
Il Piano di Transizione 4.0 è diventato attivo il 16 novembre 2020 e durerà fino al 2022, con un prolungamento di sei mesi, fino al 30/06/2023, in caso di ordini confermati entro la fine del 2022.
Nei commi che vanno dal 1052 al 1058 vengono chiarite le condizioni del credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali.
Nel comma 1056 vengono citati i cosiddetti “beni materiali 4.0” – elencati nell’Allegato A e che vedremo meglio più in basso – che possono essere acquistati dalle imprese con diverse aliquote e massimali a seconda della quota d’investimento e dell’anno di riferimento del Piano.
Per il primo anno e un investimento:
L’unica condizione è che entro il 31 dicembre 2021 l’ordine risulti accettato dal venditore e sia stato pagato un acconto almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
Per gli anni successivi, in caso di un investimento:
Le prime due aliquote si abbassano del 10% rispetto al primo anno.
Nell’articolo 1059 viene chiarito che il credito d’imposta può essere usato solo in compensazione. Il numero di anni in cui usufruirne dipende dal fatturato dell’impresa:
Le aziende non possono cedere il credito, come sta avvenendo per il Superbonus, ma possono beneficiarne in compensazione:
Inoltre bisogna comunicare l’acquisizione del credito con l’apposito modello messo a disposizione del Ministero dello sviluppo economico per tenere traccia dell’efficacia dell’agevolazione.
A seconda del costo dei beni materiali e immateriali 4.0 acquistati sarà obbligatorio provvedere a documentare l’acquisto tramite:
L’Allegato A alla Legge 232 dell’ 11/12/2016 “Beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello Industria 4.0” contiene anche “Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità” come:
Dunque, fino alla fine del 2022, tramite i fondi stanziati per il Piano Innovazione 4.0 le imprese possono acquistare beni materiali 4.0 approfittando delle diverse aliquote del credito d’imposta, che cambiano a seconda della quota d’investimento.
Le imprese possono sfruttare i beni materiali 4.0 per migliorare i processi di efficientamento energetico per garantire la sostenibilità e i processi per assicurare la qualità tramite l’uso del digitale e di nuove tecnologie.
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